Quando sento esclamazioni come “il blog non funziona”, “il mail marketing è morto”, “la SEO è morta” e compagnia bella, lo ammetto: mi sale la carogna.
Uno strumento, di per sé, come può essere un blog, non è che funzioni a prescindere. Cioè non ti porterà clienti per il solo fatto di esistere. Il blog, così come altre tecnologie, è solo un mezzo per distribuire contenuti.
È il contenuto il centro di tutto. Ed è sua tutta la responsabilità di ciò che avviene.
Quindi, se vuoi dare la colpa, hai già il colpevole. Ciò che ci manca – ed è pure interessante – è scoprire il movente: perché il blog non funziona? Lo vediamo nel post.
Il blog non funziona perché: i due problemi principali
Spesso mi contattano imprenditori e professionisti che vogliono semplicemente un controllo sul loro sito. Arrivano, se ne escono con la solita frase “Il blog non funziona” e pensano (almeno dai discorsi che fanno) che il problema sia sempre e soltanto della grafica.
“Gli avevo detto di far così!”, “Gli avevo detto di evidenziare di più quella parte”…
Per loro il fatto stesso di avere un sito o un blog equivale ad avere persone che lo vedono e lo leggono di continuo. Anzi, spesso sono convinti che ci sia un pubblico in continua adorazione delle loro pagine, che rimira estasiato i loro contenuti.
La verità è tutt’altra ed è tempo di prenderne atto.
#1 Il blog non funziona perché non ha traffico
La maggior parte dei blog, soprattutto quelli creati in modalità semi automatica su certi sistemi tanto blasonati, non è altro che un insieme di pezzi di contenuti basici e banali.
Devi renderti conto che esistono milioni di contenuti identici nelle centinaia di migliaia di blog che trattano gli stessi argomenti.
Su internet, avrai sempre dei concorrenti, e lo spazio “utile” è dato semplicemente dalle prime 10 posizioni della SERP di Google. Tutti se la vogliono giocare, quindi se sei tra i primi per una certa query di ricerca, allora è facile che qualcuno ti vedrà, altrimenti scordatelo.
Il blog non funziona quindi perché i tuoi contenuti non sono capaci di generare traffico.
D’altra parte, credi sia una cosa banale posizionare un contenuto tra le prime 10 posizioni di Google?
Supponi di essere un geometra che si occupa di ristrutturazioni. Se continui a credere che ti basterà un contenuto da qualche centinaio di parole, in cui dici che fai ristrutturazioni, per potere avere traffico beh sei totalmente fuori strada.
Di base, certo, è con i contenuti che ci posizioniamo. Tuttavia, 9 volte su 10, quei contenuti che hai scritto, o fatto scrivere, non sono ottimizzati al meglio. E nella giungla dei competitor non riescono a brillare.
Ecco perché il blog non funziona: perché non hai investito, o non lo hai fatto nel modo giusto, sui tuoi contenuti.
La prima cosa da fare è dunque quella di controllare quante persone, in media, visitano il tuo blog ogni giorno: quanto traffico complessivo stai sviluppando? Il blog non funziona con zero traffico, poiché equivale ad avere zero clienti che entrano nel tuo negozio.
#2 Il blog non funziona perché si rivolge alle persone sbagliate
Questa seconda problematica è molto più subdola e critica della prima.
In effetti, ci sono siti che sembrano avere un mare di traffico, ma che vendono poco o niente.
È evidente, in questo caso, che il motivo sia da ricercare nel traffico sbagliato. Ti faccio qualche esempio per capire meglio:
Da quando ho iniziato a scrivere questo blog, ho sempre parlato di scrittura e di libri, due delle mie grandi passioni. Certo, scrivo libri di marketing (Hai visto i nuovissimi Action Book?) ma all’epoca parlavo di libri in generale, così ho scritto un post sui romanzi distopici.
Quel post genera centinaia di lettori ogni giorno. Quindi, il mio blog è chiaro che abbia tanto traffico. Purtroppo però, chi sta cercando dei romanzi distopici da leggere che se ne fa di un esperto di marketing?
Che gli dico nel post? “Quando hai finito di leggere il libro, poi passa da me che parleremo del tuo blog o del tuo ecommerce?”. Si, potrebbe succedere. Probabilmente è successo, ma quando crei una strategia di contenuti per il tuo blog devi tenere conto delle query per cui vuoi posizionarti.
Devi scegliere le keyword migliori per il tuo business, affinché le persone che cercano quegli argomenti incontrino i tuoi contenuti e ne rimangano coinvolte.
Una persona che cerca come ristrutturare una casa al mare, potrebbe avere bisogno e beneficiare alla grande, della tua esperienza come geometra che vive in una cittadina costiera.
Devi sapere come scegliere le keyword migliori per il tuo business, se vuoi fare un posizionamento intelligente che porti traffico qualificato al tuo blog.
Per cui, il secondo elemento di controllo che puoi verificare è: per quali keywords è posizionato il tuo blog? Sono correlate ai servizi che proponi? E stanno realmente portando un pubblico qualificato e interessato?
Se le keyword che stai posizionando non vanno bene, ancora una volta la responsabilità è dei tuoi contenuti, ma almeno ora sai perché il blog non funzioni.
Un blog che funziona segue le “Regole” di Google
Immagino tu abbia parecchie domande. E più o meno tutte attorno alla scrittura di contenuti.
È così. Il blog, come strumento, è solo un contenitore. Sono i contenuti che ne determinano il successo o il fallimento.
Dovrai fare uno studio preventivo per capire quali siano le keyword giuste al tuo business. E i contenuti che progetterai e scriverai in conseguenza a questi studi dovranno rispondere esattamente agli intenti di ricerca dei lettori.
Poi, ciascun articolo, o post, dovrà si seguire le regole di Google, essere indicizzabile, contenere tutte le caratteristiche base della SEO, ma soprattutto essere piacevole, leggibile, ricco, completo.
Esattamente la risposta che il tuo lettore si aspetta da te.
Sono due spettatori molto attenti e se non sai cosa stai facendo, rischi di fare danni, perché la SEO, o la subisci o la domini, come ti spiego in questo video:
Il blog non funziona quando non rispetta i suoi lettori
I contenuti non ammettono scorciatoie. Devi scrivere bene, fornire risposte complete, diventare in pratica una risorsa utile per il tuo lettore.
Solo se riuscirai ad aumentare la sua fiducia nei tuoi confronti allora il contenuto sarà servito, perché solo in questo caso potrai offrigli il servizio che tu sai potrebbe risolvergli il problema, facendolo avanzare nel Buyer’s Journey.
Diversamente da così, al tuo lettore non passerà nemmeno per l’anticamera del cervello l’idea di diventare tuo cliente, e se ne andrà disgustato, per non tornare mai più.
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